domenica 30 giugno 2013

Aeroporti Verona e Bergamo: scazzi e tragedie infruttuose con polizia e guardia di finanza

Il racconto-reclamo (molto pacato) di James Corbett, fatto tanto placidamente, nonostante sia un fattaccio di una gravità assoluta, accaduto in un aeroporto canadese al suo rientro dal Giappone,
richiama alla mia memoria 3 episodi emblematici dell'arroganza, superficialità, incompetenza, prepotenza e inconsistenza degli analfabeti delle cosiddette forze dell'ordine che lavorano in certi aeroporti italiani.

È vero che la situazione italiana non è confrontabile con quella canadese e, peggio ancora, con quella statunitense. Canada e Stati Uniti sono le nazioni fasciste per impegno preso e sono i posti più reazionari presenti sul pianeta di questi anni; certamente i luoghi dove è bene non recarsi in viaggio.

I fatti degli aeroporti di Verona e di Bergamo sono più sintomatici di un modello d'ignoranza, frivolezza e infruttuosità tipicamente italiane e, al tempo in cui sono avvenuti, non erano neppure riconducibili alle puerili razionalizzazioni della tragica farsa sulla minaccia fasulla del terrorismo.

Verona-Bergamo-Verona
Gli episodi sono 3; due mi hanno riguardato personalmente e uno ha a che fare con un reclamo più recente che ha afflitto un manager italiano, dal carattere sempre molto previdente e metodico, ordinato, che però ha anche una certa testardaggine sulle questioni dei diritti civili, quando ne ricorda qualcuno.

1) Verona, aeroporto Valerio Catullo SpA
L'aeroporto di Verona è uno dei più piccoli aeroporti del mondo; poco traffico, pochi passeggeri, poche linee, tanta nebbia e, come tutti gli altri aeroporti d'Europa, sgravato dalle procedure doganali per i voli fra Stati Europei fin dal 31 dicembre di quel drammatico 1992.

I "finanzieri" sono in turno e vogliono giocare a carte
E, infatti, maggior parte degli spedizionieri hanno dovuto morire o inventarsi un nuovo lavoro. E però, dogana e GdF cono rimasti operativi e, quando in turno, vogliono giocare a carte. Sono in turno anche sabato e domenica, come il resto degli scioperati dipendenti dell'aeroporto Valerio Catullo, abituati a strofinarsi l'un latra nel vano tentativo d'apparire impegnati, quando la maggior parte del tempo dei loro turni, essendo anche che sono troppi, non hanno nulla di produttivo da fare. Ed è capitato che, per un brevissimo periodo, uno degli spedizionieri ancora attivi dopo l'abbattimento del muro di Berlino e la drammatica apertura delle frontiere fra gli Stati Europei, avesse deciso di fare alcune operazioni doganali il sabato e la domenica.

Operazioni doganali.
Cosa intendiamo con "operazione doganale"? Si tratta di scrivere a macchina un paio di frasi sopra una bolletta doganale; poi la si prende e la si porta in dogana, assieme alla fattura e a qualche altro documento che viaggia con la merce e che è prodotto dal mittente della spedizione. L'impiegato della dogana, che beneficia della maggiorazione dello stipendio in orario festivo (stipendio erogato già a titolo non si sa di che) del 50%, deve fare un'operazione: deve cioè mettere un timbro su quel foglio di cartaccia bianca che reca una brevissima descrizione di merce, quantità, pesi e misure. Ecco riassunta l'operazione doganale: leggere una riga scritta e mettere un timbro. In un aeroporto come quello di Verona, di operazioni del genere, se ne conteranno 4-5 al giorno, nei periodi di grandissimo traffico. Quindi l'impiegato della dogana, che guadagna un lauto stipendio, non si sa a che titolo e per quale funzione, essendo in turno con altri 5 impiegati, si calcola che in una giornata lavorativa debba mettere da 0,8 a 1 timbro al giorno. Sabato e domenica no, è in turno, prende la maggiorazione del 50% sullo stipendio, stipendio erogato non si sa a che titolo, e però non mette timbri. È capitato che uno spedizioniere ancora volenteroso, per un brevissimo periodo di tempo, ha provato a far mettere qualche timbro, uno o due al massimo, anche il fine settimana; un timbro sabato e uno la domenica. E a me è capitato di viaggiare con quello spedizioniere e ad assistere alla vendetta degli analfabeti della GdF dell'aeroporto di Verona Valerio Catullo.

Controlli della GdF
Dopo aver analizzato in dettaglio le procedure doganali, andiamo a vedere cosa deve fare, e perché deve essere presente in aeroporto, il sottufficiale analfabeta, o l'ufficiale semi-analfabeta, della GdF. Ufficiali però non ne ho mai visti a Verona e forse non se ne trovano nemmeno negli altri aeroporti.
Il funzionario della GdF è il soggetto al quale viene presentato quel fogliaccio bianco con l'unica proposizione scritta e l'indicazione del numero dei pezzi e dei pesi (addotta agli altri documenti prodotti dal mittente o dallo spedizione). Cosa deve fare il funzionario analfabeta della GdF? Deve dare un'occhiata a quel foglio, leggere la riga dove c'è scritto il numero dei pesi e dei pezzi, fare una passeggiata in magazzino, vedere i pezzi e mettere un altro timbro. Dobbiamo ammettere qui che il funzionario della GdF ha un compito più articolato rispetto a quello dell'impiegato della dogana; infatti, oltre al timbro, il sottufficiale GdF deve anche leggere la riga, ed è un'operazione faticosissima per lui, contare i pezzi, visto che ha fatto la terza elementare, e, infine, mettere un timbro. Però è come dire che un magazziniere lavora di più di un amministrativo, perché, oltre a maneggiare i documenti, deve anche vedere fisicamente i pacchi. Sia come sia, a noi non costa il dover ammettere che il funzionario GdF fa un lavoro più articolato rispetto al funzionario di dogana e, se vogliamo, è anche possibile raccogliere il suo reclamo, perché è probabile che lo stipendio sia inferiore e che non vi sia la stessa maggiorazione del 50% nei giorni festivi.

Cosa stanno a fare in aeroporto dogana e GdF?
Nonostante le sperequazioni retributive, non trova risposta il secondo quesito; altresì, la stessa domanda andrebbe posta anche per quello che riguarda gli impiegati della dogana; e, anche nel loro caso non si troverebbe risposta. E però sono in turno e vogliono giocare a carte. Il fatto di aver interrotto l'ozio dei finazieri, per qualche fine settimana, e solo per qualche decina di minuti nell'ambito di ciascun singolo fine settimana, ha generato tanto di quell'odio nei confronti di questo povero spedizioniere che non si potrebbe rinvenire neppure nei più subdoli e malefici manuali di guerra psicologica e di propaganda contro il nemico in guerra.

Il fatto
Tornavamo da Parigi - ben dieci, forse quindici, anni dopo quegli eventi, della durata di qualche decina di minuti, occorsi in due, massimo tre, fine settimana, in cui sono stati interrotti dall'ozio e dalla briscola i miliziani della GdF dell'aeroporto Valerio Catullo - io e il mio amico spedizioniere e siamo stati fermati dalla guardia di finanza dell'aeroporto di Verona, nonostante che da Parigi non si fa più dogana e che non erano ancora state diramate tutte quelle procedure di restrizione delle libertà individuali che sono state introdotte con il fraudolento pretesto del finto terrorismo islamico.

Prepotenza e arroganza
5 di loro hanno aperto i nostri bagagli, mentre gli altri passeggeri passavano e ci davano occhiate miste di sconforto e di sospetto, su dei tavolacci di alluminio che erano proprio in mezzo alla stanza da dove defluivano gli altri passeggeri in arrivo sul nostro stesso volo; hanno aperto le valigie, hanno ficcato le loro lerce mani fra i nostri indumenti, hanno tirato fuori tutto e poi si sono messi a perdere tempo su due questioni anche più emblematiche sulla loro ineluttabile ignoranza.

Ignoranza assoluta
Dopo aver rovistato con le loro manacce lerce, arroganti e prepotenti, uno di loro, il più grosso, riccio con la barbetta rosa-arancione come il pelo del porco, e anche il più stupido del gruppo, ha segnalato che c'era qualcosa che non andava nel mio biglietto aereo; mi avevano domandato da dove provenissi prima di prendere il volo da Parigi; non era affatto loro lavoro chiedermelo e non era assolutamente mio dovere rispondergli; comunque, sbagliando, ho risposto: venivo da Pechino. Il biglietto aereo da Pechino a Parigi, non era scritto in italiano, tanto è vero che l'ho comprato a Pechino e che in tutto il mondo le compagnie aeree usano l'inglese; c'era scritto Beijing (Pechino) e Paris (Parigi); il finanziere con la barba rossiccia, rossiccia tendente al rosa imbrattato, come il colore del pelo del porco, si è rivolto a qualche altro analfabeta fra i suoi colleghi, chiedendo sostanzialmente il loro aiuto tecnico nell'esercizio persecutorio:

- "E no...ma no, - diceva, mostrando il biglietto ai colleghi - qui c'è scritto Beijing, non c'è scritto Pechino, questo biglietto non è valido, ho c'è comunque, c'è qualcosa che non va......"

Nessuno disse nulla, ma nemmeno lo corressero, visto che erano anche loro analfabeti come lui. E però, poco dopo, si è salvato grazie ad un altro suo collega che, rovistando, aveva notato che il mio computer portatile era "Made in Taiwan".

- "Ha la ricevuta?" - Era un computer che avevo comprato proprio a Verona quattro anni prima; si vedeva che non era nuovo; non poteva essere nuovo e certamente non avrete mai visto e non vedrete mai, doveste campare altri cento anni, un computer portatile "Made in Italy".

- "L'ha comprato in Italia? Ma, ...ha la ricevuta?" - A quel punto mi sono messa a strillare e non ricordo cosa ho detto urlando, salvo questo:

- "No che non ho la ricevuta; quando l'ho comprato, quattro anni fa, non potevo immaginare che avrei, un giorno, incontrato proprio lei; quindi non l'ho tenuta con me per tutto questo tempo". - E devo aver fatto chiasso, perché è arrivato subito un'altro di loro, in abiti civili, non so se fosse un analfabeta della GdF o un pusillanime della dogana, e ha cercato di calmarmi.

- "Per favore, guardi qui" - mostrandomi una specie di vademecum ricavato su un piccolo depliant per i passeggeri, dal quale quella persona (analfabeta della GdF oppure pusillanime della dogana) cavava tutto il suo bagaglio culturale e la sua competenza procedurale per poter svolgere la sua nobile, ma inutile, "professione".

- "Vede cosa c'è scritto?" - Non guardavo, non mi fregava proprio un benamato cazzo di quello che c'era scritto: - "io non faccio dogana da Parigi a Verona salvo che a Verona non siate stati informati del fatto che sono state tolte le frontiere fra Italia e Francia."

- "Ma noi stiamo solo facendo il nostro lavoro, bisogna stare alle procedure e non c'è proprio nessun bisogno di alzare la voce e andare in escandescenze".

- "No, non state facendo nessun lavoro, voi non siete qui in questo momento; appartenete al passato, le frontiere in Europa sono state rimosse e forse l'unico vantaggio che se ne cava, dalla tragedia della rimozione delle barriere doganali, è quello di non dover più discutere con gente come voi..."

Inconsistenza e infruttuosità
Poco dopo eravamo liberi di andare; se non mi fossi messa ad urlare chissà quanto ci avrebbero tenuto. Ora però, vale la pena di notare quanto vano, infruttuoso e pretestuoso sia stato questo atto di prepotente imbecillità. L'imbecillità, l'inutilità della loro azione si dimostra proprio con il fatto che ci hanno lasciato andare senza nemmeno farci una multa. Ma come? Non avevo il computer senza scontrino? Non avevamo i biglietti aerei truccati? Non avevo alzato la voce? Non mi ero comportata con oltraggio verso dei "pubblici ufficiali", sebbene analfabeti? È qui che interviene lo stile inconcludente dell'italiano medio, dappoco. Perché, sappiamo che volevano fare un dispetto, ma non sono andati fino in fondo; si sono limitati alla minaccia, alla perquisizione, all'umiliazione delle vittime, senza, veramente infierire su di esse. Uno "scherzetto" innocente fatto da una banda d'incapaci e buoni a nulla, sia nel bene che nel male. Per una cosa del genere, mettersi a strillare contro i piedipiatti, negli USA, certamente saremmo stati arrestati e trattenuti a tempo indeterminato. L'ordinamento italiano, a quell'epoca, non lo avrebbe consentito; oggi lo consentirebbe. Però, allora, avrebbero perlomeno potuto farmi una multa per il pc senza scontrino, volendo fare un dispetto vero, produttivo, efficace, anziché mantenere lo stile inetto dell'italiano medio indolente. C'è indolenza anche nel fare del male. E forse questo è il nostro vantaggio dei tempi moderni. Oggi, infatti, l'indolenza fa sì che gli italiani non si rendano conto del fatto che i loro diritti fondamentali, i nostri diritti fondamentali, sono stati buttati tutti nel cesso. E però, a causa della stessa indolenza, anche quelli che calpestano, e quelli che calpesteranno, i nostri diritti, non applicheranno, forse, o lo faranno in ritardo, speriamo, tutta la normativa nuova, quella che ci schiaccia e ci rende sospetti di generico reato (terrorismo, evasione fiscale, auto-riciclaggio), passibili d'arresto e di perquisizione senza mandato dell'autorità giudiziaria, soggetti a tortura e pena di morte.

Imbecillità e frivolezza
Tutto nasceva dal desiderio di vendetta nei confronti di quel povero malcapitato che aveva avuto la malsana idea di distrarli dall'ozio, chiedendo un timbro sulla bolletta doganale - visto che erano in servizio, visto che erano in turno - dieci quindici anni prima. Una storia alla quale non potrei credere se non l'avessi vista con i miei occhi.

Passiamo all'esempio di Bergamo, aeroporto di Orio al Serio

Nicolas era un ragazzo intelligente e sensibile, nonostante la sua obiettività e il suo comportamento fossero spesso ottenebrati dalla sua taccagneria. E, come certe volte capita che uno incontra il male maggiore proprio quando ha preso la strada per cercare di evitarlo, quella mattina, alle 3 di quella tragica mattina di quel freddissimo inverno, egli volle farsi prelevare a Verona e accompagnare in Aeroporto a Bergamo, da me. Il suo scopo era quello di evitare di dover pagare il parcheggio all'aeroporto, che certamente era salato, e perciò, per questa sua pidocchieria, si era messo in testa che avrebbe potuto lasciare la sua macchina a me, per quella settimana in cui lui se ne stava a Londra, dove andava a prelevare le 200 sterline mensili del sussidio di  disoccupazione - lui lavorava in Italia e prendeva il sussidio di disoccupazione in Inghilterra - e che, per questa ragione, io avrei potuto acompagnarlo da Verona a Orio al Serio - dove lui doveva imbarcarsi sul più economico dei voli low cost - alle 3 del mattino e poi riandarlo a prendere al suo ritorno, che sarebbe avvenuto in un orario presumibilmente diverso.

Lo squallido trancio di pizza di cartone, unta
Nicolas pensava di cavarsela offrendomi uno squallido e unto trancio di pizza al taglio riscaldato per la quarantesima volta nel più tetro dei bar dell'aeroporto e non si preoccupò assolutamente di trovare un tavolo per mangiare con calma, magari abbinando una bevanda a quel pezzo di cartone impregnato che quelle sguattere del centro di ristorazione collettiva chiamavano "pizza". Comunque, avendo provato a fare lo scroccone con me ormai da troppo tempo, come tutti gli italiani morti di fame che ho conosciuto in trasferta, che non ordinano mai il vino per risparmiare e si bevono sempre il mio, questa volta avevo bene in mente di sfruttare per quanto possibile quella macchina e, a fine giostra, quel coglione è andato a spendere più o meno lo stesso, o forse anche più, di ciò che avrebbe speso se avesse fatto le cose in modo normale.

Lui chiacchierava ma io guardavo dietro di lui...
Superata l'umiliante fase della ristorazione collettiva di quello squallido aeroporto, siamo andati a fare il cosiddetto check-in del suo bagaglio. Nicolas era chiacchierone; e chiacchierava, dicendo cose anche non noiose, perché, l'ho detto, se non fosse stato per la sua pidocchieria che ottenebrava il suo carattere e il suo spirito, sarebbe stato un ragazzo intelligente e sensibile. Chiacchierava, e ciaccolava, ma io guardavo dietro di lui.

I servizi in Italia vengono sempre subappaltati.
Si prende un appalto, e, generalmente, chi conosce la persona giusta nell'amministrazione interessata è quello che vince l'appalto, diciamo a 10.000; poi il lavoro lo si affida a dei mediatori che lo affidano ad altri mediatori che lo affidano a chi fa il lavoro in senso materiale prendendo 100 sul totale dei 10.000. La differenza è stata assorbita nei vari passaggi, si sa. In Italia, ma poi negli Stati Uniti succede molto peggio, i servizi vengono tutti appaltati, poi sub-appaltati e poi sub-sub appaltati in una catena senza fine di sub dei sub tale per cui, arrivati alla buccia, si giunge ai sub-lavoratori delle sub-cooperative che fanno il lavoro, senza assicurazione, né contributi assistenziali, né previdenza, né paga sindacale, né retribuzione dello straordinario, né TFR, che tanto quello se lo sono fregato anche per gli altri...e, insomma, sono quelli che fanno il lavoro, giustamente, scocciati, svogliati, assonnati, alle 3 del mattino nel più squallido aeroporto del nord Italia, dopo quello di Verona.


L'aeroporto di Orio al Serio sarebbe storicamente destinato al transito delle merci che viaggiano per espresso o per via aerea. Ma, nelle ore in cui i trasportatori di merci dormono, si può usare la struttura come budget airport per far viaggiare i passeggeri pidocchiosi e micragnosi che volano con Ryan Air. Però, un taccagno che vuole risparmiare sul volo e sulla colazione, non per questo non ha gli stessi diritti alla tutela delle propria incolumità di una persona prodiga o generosa. E infatti Nicolas si fece sentire. Chiacchierava, dicevo, e dava le spalle al bancone sul quale scorreva il nastro trasportatore che, lentamente, portava le valigie dei passeggeri sotto lo scanner, perché dovevano essere controllate prima del check-in. Questo controllo di "sicurezza" era affidato, esattamente come le unità di ristorazione collettiva come quella che gli aveva appena rifilato quella pizza-cartone bisunta, ad una sub-cooperativa che lo gestiva in sub-sub-sub appalto. I funzionari di polizia, avendo cose più importanti da fare, cazzeggiavano tra il bar e il ristorante dell'aeroporto. E chi se ne frega, tanto il servizio è stato dato in sub-appalto.

Decisi di fare l'errore di dirgli cosa stavo vedendo..
Nicolas chiacchierava e il nastro trasporatore scorreva, lento ma senza sosta, e quindi tutto sarebbe finito in pochi minuti. Sennonché, io, che guardavo la scena dietro di Nicolas da qualche minuto ormai, diciamo una decina, decisi di fare l'errore di dirlo anche a lui:

- "Guarda, vedi il nastro trasportatore? Quello porta le valigie sotto lo scanner. Lo vedi? Lo scanner trasmette, ciò che vede dentro la valigia, sullo schermo, lo schermo sta subito dietro lo scanner, lo vedi?"

- "Sì."

- "Ecco. La valigia passa sotto lo scanner, lo scanner fotografa e manda allo schermo, lo schermo sta dietro lo scanner, non so nemmeno se si dice scanner, insomma, quella scatolona metallica sotto la quale passano i bagagli per la scansione a raggi X, ci capiamo?"

- "Sssss....ssss....sssì, ho ho ho ho, cca cca pito" - Nicolas zagagliava un po' quando era nervoso e anche quando non lo era.

- "Be, lo schermo sta subito dopo lo scatolone per fare la scansione a raggi X, ma chi c'è dietro lo schermo a guardare nello schermo?"

- "E...n.....nn.....NNNessuno..."

- "Infatti. Guarda quindici metri più a sinistra, dove c'è quella porca che sta mettendo a posto le scartoffie, quello che sta chiacchierando e facendo il filo alla collega con le scartoffie è l'addetto alla "security"...anziché guardare lo schermo dei bagagli quello guarda le tette della collega e se la chiacchiera venti metri più in là; a venti metri di distanza dalla sua postazione."

Meglio non farlo...
Non avrei dovuto farlo; ma non potevo trattenermi, per troppi anni ho dovuto soffrire la leggerezza e l'indolenza degli operatori degli enti di stato e ora dovevo soffrire anche quella dei sub-sub-appaltatori degli operatori degli enti di stato che erano lì proprio a fare il lavoro degli operatori degli enti di stato al posto loro; perché gli operatori degli enti di stato non avevano mai voglia di fare un cazzo. Tale e tanta era la loro convinzione di non dover lavorare che sono arrivati a sub-appaltare anche il cazzeggio, la chiacchiera futile, la lettura del giornale e le dormite nei magazzini, durante l'orario di lavoro.

Querelarsi con i piedipiatti è una perdita di tempo inutile
Però io volevo solo lagnarmi con Nicolas, non volevo assolutamente querelarmi con quegli incapaci dei poliziotti; sapevo che sarebbe stata una perdita di tempo. E invece Nicolas volle subito chiamare il funzionario di polizia per segnalare un disservizio e fare in modo che magari il problema fosse risolto. In pochi minuti, il facchino sub-sub appaltato ritornò al suo posto a guardare lo schermo con la stessa attenzione con la quale avrebbe seguito una partita di calcio, la sguattera con la quale stava chiacchierando al cazzeggio si riabbottonò la scollatura e iniziò a mostrarsi più rapida nello sfogliare le scartoffie; però, con Nicolas stava nascendo una discussione ad alta voce fra il responsabile dei facchini in sub appalto alla sicurezza e il funzionario di polizia che nel frattempo era sopraggiunto. Volevano far passare Nicolas per un visionario e un pazzo.

- "Io non mi stavo lamentando, volevo solo segnalare un disservizio."

E quelli, invece di ringraziarlo, avanzavano verso di lui, e verso di me, in modo aggressivo e minaccioso, dando una spiegazione del fatto, sì, ma continuando ad alzare il volume, il tono, e ad avanzare verso di noi come se avessero voluto venire al contatto fisico; il peggio si ebbe quando arrivò l'ufficiale di polizia responsabile in turno per la cosiddetta polaria che suona come i polli e culinaria.

In poche parole, la discussione è andata avanti almeno un quarto d'ora, poi Nicolas dovette andarsene per cercare la via d'imbarcarsi. E la storia accampata dal semi-analfabeta in turno per Polaria, presso l'aeroporto di Orio al Serio di Bergamo fu sostanzialmente questa: c'è un sistema automatico d'allarme nell'apparecchiatura - noi lo sappiamo e non possiamo saperlo perché si tratta di informazioni riservate sul funzionamento delle procedure di sicurezza...bla bla bla-  tale per cui, se ci fosse stato un oggetto sospetto, in una delle valigie dei passeggeri, la macchina si sarebbe messa in allarme e si sarebbe sentito un suono forte che avrebbe certamente richiamato l'attenzione del responsabile della sicurezza, il tale facchino della cooperativa sub-subappaltatrice, impegnato a guardare le tette scollate della sua collega sguattera, a sua volta impegnata a sventagliare scartoffie. Praticamente, non c'era nessun bisogno che l'operatore stesse lì a guardare lo schermo, la macchina faceva tutto in automatico.

Ciò sbraitato, con toni minacciosi, la più grande puttanata della storia dell'aviazione, Nicolas cercò la sua via per l'imbarco; io non ho mai visto né sentito che esistesse nessun congegno del genere, neppure negli Stati Uniti, dove oggi ti fanno la scansione al corpo umano che viene visto sotto i vestiti, nudo, e pure lì ci sono degli operatori con lo sguardo inchiodato sugli schermi, anche quando la scansione si fa sulle donne brutte e malfatte. Non che il sistema americano sia migliore, al contrario. Voglio solo dire che non esiste quella tecnologia e che, anche se esistesse, l'aeroporto di Bergamo è l'unico aeroporto al mondo in cui si ha che la macchina fa la scansione, manda lo schermo che non ha bisogno di un operatore umano.

Era una grandissima cazzata quella che han detto ad alta voce con quel fare aggressivo, inutilmente polemico e minaccioso. E ciò basterebbe bene a qualificare degli analfabeti ai quali non si vorrebbe affidare la propria sicurezza neppure in caso di assoluta necessità. E però non bastò; perché Nicolas, dopo esser passato all'area di transito, è stato fermato da quattro di loro, è stato perquisito, è stato trattenuto e la sua valigia è stata guardata, palpata, perquisita, minuziosamente, fino ai bordi e alle cuciture, da quattro poliziotti che non si erano visti durante l'alterco. Per dispetto, ancora una volta, lo hanno trattenuto senza motivo, quasi a fargli perdere l'aereo, e poi l'hanno lasciato andare. Invece di ringraziarlo per aver loro segnalato un problema e averli messi in condizione di migliorarsi, questi hanno voluto umiliarlo e intimidirlo. Il fatto che le intimidazioni degli aeroporti americani vadano ben oltre queste nostrane non rende affatto le nostre meno gravi. L'ignoranza e il senso assoluto d'inutilità degli enti di stato italiani negli aeroporti italiani è parossistica e trova negli aeroporti di Verona e di Bergamo la sua espressione più dinamica.

Il terzo esempio lo tratto in sintesi, perché non ero presente. Il mio amico G, tornando da un viaggio intra-europeo, ha avuto la brutta idea di rientrare su Verona, anziché, magari, Bologna o Venezia, che sono aeroporti un po' più simili a degli aeroporti veri. Il mio amico G. è un imprenditore e ha una vasta esperienza di commercio internazionale, ha girato il mondo e ha un buon livello culturale in genere. Nessuno è perfetto; certe volte anche lui s'intestardisce in un battibecco e, se ha ragione, o se è convinto di essere in diritto, tende a non demordere. È anche incensurato, persona di bella presenza, curato, sbarbato, pulito, non parla ad alta voce, non crea disordine, è educato, non polemizza, non attira l'attenzione in nessun modo.

Però, forse perché anche lui ha avuto modo di esser conosciuto in passato per aver fatto delle esportazioni da Verona, venti anni prima, anche lui è stato fermato, senza motivo, dagli analfabeti della GdF dell'aeroporto Valerio Catullo di Verona.
Gli hanno chiesto un secondo documento, oltre alla carta d'identità. Ora, è così, lui aveva il passaporto con sé, ma loro che cazzo ne potevano sapere?
Il mio amico G. non ha cagato il passaporto, ha detto che non lo aveva, forse, oppure avrà detto - insegnando a quegli analfabeti il loro stesso lavoro - che la carta d'identità doveva bastare, sapendo che non era necessario mostrare il passaporto, perché veniva da un paese dell'Unione Europea e i confini erano stati abbattuti assieme al muro di Berlino già da più di vent'anni, anche se nessuno si è preoccupato di avvisare quei bifolchi che lavorano al Catullo.

Lo hanno condotto in uno dei loro uffici e lo hanno trattenuto 3 ore, con la scusa di dover fare accertamenti, non si sa di che tipo, fino a che lui, stufo, non ha deciso di mostrare il passaporto. A quel punto gli accertamenti non servivano più; lo hanno lasciato andare, perché si trattava solo di una presa di posizione, arrogante, inutile, futile, come tutte le iniziative degli analfabeti della GdF che lavorano presso l'aeroporto Valerio Catullo di Verona.

Sono pochi gli utenti che usano quell'aeroporto, e non sorprende, anche perché è sempre in mezzo alla nebbia. A chi volesse viaggiare in pace e in sicurezza, è bene raccomandare alternative: Venezia, per esempio, Bologna o Milano, oppure il treno.

Resistenza fiscale: la spesa pubblica finanzia il terrore

Le misure dissennate imposte agli Stati in Europa continuano ad aggravare la situazione economica generale. In Italia i disoccupati censiti sono almeno 2 milioni e mezzo (di cui il 37% sono giovani); continuano i suicidi per insolvenza, i prezzi alimentari continuano ad aumentare e i consumi diminuiscono. Non c'è altro da fare per le imprese italiane che iniziare a pensare di chiudere, "delocalizzare" nel Sud Est Asiatico, oppure tentare di salvare il proprio reddito costituendo società offshore in paradisi fiscali.

Chi aveva limitato il proprio orientamento in politica e in economia sull'odio per Berlusconi, e pensava che fosse finalmente arrivato, come per magia, un risanatore dei conti pubblici capace di migliorare la situazione generale, ora si rende conto che il problema non lo risolvono i prestigiatori, soprattutto quando sono prestigiatori partoriti dai gruppi che lavorano per le élite al potere in Europa e nel mondo. 

L'esagerata oppressione fiscale, le fantasiose introduzioni di nuove imposte e di nuovi tagli ai servizi essenziali non hanno mai determinato la crescita in nessuna parte del mondo e in nessun momento della storia economica; si tratta di concetti elementari che sono alla portata di tutti, persino di alcuni giornalisti; queste manovre sono implementate in un contesto che nutre la più assoluta ignoranza, e una buona dose di malafede, da parte di molti burocrati e politici italiani. Il disegno è quello di continuare ad impoverire le classi medio-basse e comprende tagli alla sanità, alla giustizia, all'istruzione e ad altri servizi essenziali; non si parla molto, però, (salvo che su archiviodisarmo e su FuoriLeMura) di tagliare completamente i 20-25 miliardi di Euro che vengono spesi per gli armamenti, i quali servono gli scopi espansionistici delle élite al potere in Europa e non sono di nessuna utilità alle popolazioni produttive e civili; non si parla neppure del miliardo e mezzo di Euro che escono dalle tasche dei contribuenti italiani per mantenere l'insegnamento cattolico nelle scuole, al quale si aggiunge il costo del finanziamento di 6 miliardi e rotti che a vario titolo passano dalle amministrazioni locali, o da enti e aziende di stato, sotto forma di contributi di vario genere, alla chiesa cattolica e ai suoi istituti a seconda delle sue varie configurazioni; molte imposte sono assolutamente ingiuste e insensate; l'ICI è un esempio fondamentale di ingiustizia per il lavoratore, come maggior parte di altre imposte; e però la chiesa cattolica romana ne è esente ed è anche esente da una serie di altre imposte, tra le quali l'IMU, l'IRES e l'IRAP. Questi sono problemi politici che non hanno niente a che fare con la fede religiosa; i privilegi della casta religiosa sono semplicemente privilegi di casta; si affiancano ai piccoli privilegi dei politici e ai grandi privilegi delle élite che li comandano. Bisognerebbe non pagare le imposte, trovare il sistema per non pagarle e smettere di pensare che sia virtuoso farlo; le imposte di questo sistema e in questo Stato senza sovranità monetaria sono immorali, inadeguate, illegittime e, dato il contesto, servono solo a peggiorare la situazione economica complessiva.

Le entrate tributarie non sono utilizzate per coprire interamente la spesa pubblica e per finanziare l'erogazione dei servizi essenziali; la politica fiscale è uno dei due strumenti ben precisi che un governo può usare, assieme alla politica monetaria, per controllare l'andamento dell'economia interna di uno Stato. La politica monetaria è stata sottratta, con metà del resto della sovranità popolare, agli Stati europei e delegata all'Unione Europea. L'Unione Europea conosce il meccanismo della leva monetaria e lo usa proprio per non far crescere l'economia; l'altra leva che un sovrano può usare è la politica fiscale; ma, attraverso i governi pupazzo, come i burattini che si vedono oggi e che si sono visti negli ultimi 50 anni in Italia, ciò che le élite fanno oggi è schiacciare le popolazioni degli Stati membri proprio con la politica fiscale. Fin qui ce n'è già a sufficienza per giustificare, sul piano morale, economico e politico, l'astensione, il rifiuto di lasciare che la rapina continui attraverso l'oppressione fiscale.
E infatti alcune realtà politiche e sociali iniziano a fare campagna per promuovere forme di resistenza, come lo sciopero fiscale promosso dai sindaci di diversi comuni d'Italia, la campagna di Roberto Fiore, l'ausilio alla campagna di Fiore di Roberto Maroni allo sciopero fiscale. Non è chiaro, tuttavia, come essi pensino di configurare la posizione legale (quella loro e quella dei contribuenti indispettiti) circa gli inviti ad astenersi dal pagamento delle imposte.

La difesa dall'oppressione fiscale muove da alcuni principi morali e tecnico-legali:

1) La sovranità dello Stato italiano è sottomessa, anche in senso formale, a quella degli enti sovranazionali, un precedente formale essi dovrebbero individuarlo nella normativa anti-terrorismo introdotta un mese dopo il finto attacco terroristico del 2001, e precisamente: il D.L. 12.10.2001 n. 369 (convertito nella legge n. 431/2001), intitolato "misure urgenti per reprimere e contrastare il finanziamento del terrorismo internazionale" a cui ha fatto seguito il D.L. 18 ottobre 2001 n. 374 "disposizioni urgenti per contrastare il terrorismo internazionale" (convertito nella L.15.12.2001 n. 438).

2) Il 16 gennaio 2002 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione n. 1390 (2002) in cui si condannano i Talibani per non avere dato risposta a precedenti risoluzioni e per avere consentito l'addestramento nel territorio afgano di gruppi terroristici associati, in particolare la rete di Al Qaeda. Con quella risoluzione il Consiglio di sicurezza indicava l'obbligo a tutti gli Stati di dare piena attuazione ad un'altra precedente risoluzione (1373/2001) relativa a misure restrittive e di congelamento di capitali, misure da applicarsi nei confronti anche di tutti coloro che avevano contribuito a finanziare, pianificare, favorire, o perpetrare atti di terrorismo. Sulla base di questa risoluzione il Consiglio dell'Unione Europea ha adottato il Regolamento CE n. 881/2002 (abrogativo del precedente decreto 467/2001), come tale immediatamente applicabile a tutti gli stati membri dell'Unione.

3) 4000 uomini italiani in Afganistan, 240 imbarcati sulla fregata chiamata (a buon titolo) "Euro", partecipano alla guerra dal 2006, e In pratica questi militari agiscono come supporto alla missione di guerra di conquista statunitense coprendola sul versante marittimo (in un’area ampia che arriva fino all’Oceano indiano e alle coste del Corno d’Africa);


4) Lo scorso Marzo è stato annunciato dalla direzione dell'Aeronautica Militare italiana che l’Italia avrebbe schierato in Afghanistan 6 aerei da combattimento Amx, spiegando che sarebbero serviti a “fotografare i campi di oppio” (gestiti dai servizi segreti statunitensi e coadiuvati logisticamente dalle forze armate della coalizione).


5) Dato che atto terroristico (vedi definizione di atto terroristico spiegata da Noam Chomsky) è qualunque atto di forza che si basa sulla violenza per intimorire e minacciare costantemente le popolazioni civili degli stati vittime; la presenza di uomini armati (delle forze armate italiane) in territori costantemente minacciati e distrutti dalla guerra, uomini complici di una guerra illegale e di evidente impronta imperialista, sia, quantomeno indirettamente, una presenza che incute terrore, che contribuisce al terrore e alla minaccia costante, e che pertanto è atto terroristico per definizione.


Lo Stato italiano ha compiuto e compie atti di terrorismo in Afganistan e in Iraq
; oltre a ciò, ha certamente favorito gli atti terroristici perpetrati in Libia (vedi solo alcuni dei tanti esempi di testimonianze sulle ragioni per le quali è stato ammazzato Geddafi); i governi italiani hanno violato sistematicamente la costituzione italiana, all'articolo 11 (L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo), essendo le forze militari italiane inserite nella strategia NATO, la quale lavora tutta al servizio degli interessi di alcune corporazioni private, basando la sua violenza su una costruzione ideologica (la cosiddetta "guerra preventiva e permanente") che non è mai stata prevista dall'ordinamento della repubblica italiana.


Finanziare la spesa dello Stato italiano, e la spesa militare dello Stato italiano
, equivale a finanziare quantomeno il favoreggiamento del terrorismo; favorire atti di terrorismo in qualunque forma e maniera è già vietato dalla risoluzione dell'ONU e dalle norme di recepimento citate di sopra. C'è poi da menzionare che, nell'ipotesi in cui per configurare la fattispecie di atti terrorismo, non si volesse tenere conto della violenza nostra ma solo della loro e ci si volesse riferire esclusivamente a elementi appartenenti ad associazioni di pecorai mediorientali che si presume comandino dirottamenti aerei a distanza dalle caverne dell'Afganistan, occasionalmente armati e occasionalmente pericolosi, anche in quel caso lo Stato italiano è complice delle organizzazioni che hanno letteralmente inventato "Bin Laden", "Al Qaeda", "i Talebani" e tutti i gruppi di fumo che sono fin qui conosciuti; li hanno equipaggiati, finanziati e addestrati, condizionati per l'uso, con lo scopo di creare disordini che alla bisogna consentono e dovrebbero giustificare agli occhi  delle Nazioni del mondo gli interventi militari degli Stati che lavorano per le élite al potere. (A proposito della invenzione e del finanziamento dei gruppi armati in medio oriente, come prima in Yugoslavia e in diversi altri luoghi di scontro e di guerra violenta per rapina, vedi il lavoro del Prof. Chossudovsky: America's War on terrorism -2005).


Infine, val la pena di rilevare che, ai sensi della normativa citata di sopra, non viene indicato in nessun modo secondo quale procedura, o, ancor prima, quali siano i criteri che permettono di inserire una persona od un ente in un elenco di soggetti definiti come associati a Bin Laden, alla rete Al-Qaeda e ai talebani; e non è prevista nessuna comunicazione all'interessato, ente o persona fisica, affinché si instauri un contraddittorio preventivo sulla sussistenza di ragioni idonee all'inserimento, né tantomeno è prevista una procedura di reclamo. Possiamo considerare lo Stato italiano compreso nell'elenco e tutto va a favore di un semplice rifiuto a pagare qualunque somma, a qualsiasi titolo, a qualunque ente di stato italiano fino a che non si ha un taglio netto della spesa militare finalizzata al terrorismo internazionale. Se tale atteggiamento fosse di difficile applicazione pratica sarebbe bene tenerlo almeno da un punto di vista morale; finanziare atti di guerra non è mai cosa virtuosa, quale che sia il pretesto storico creato per l'occasione.

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L'imposta è un tipo di tributo distinto dalla tassa. È una delle voci di entrata del bilancio dello Stato, costituita da un prelievo coattivo di ricchezza sul cittadino contribuente non connesso ad una specifica prestazione da parte dello Stato o degli altri enti pubblici per un servizio reso. La parte delle entrate statali ottenibili attraverso tassazione è detta gettito fiscale mentre il livello di imposizione fiscale e la sua ripartizione tra le varie fasce della popolazione è oggetto di studio della scienza delle finanze ed è attuata attraverso misure di politica fiscale. Il livello di imposizione fiscale medio di un paese, impropriamente detta tassazione, è misurabile attraverso l'indice della pressione fiscale. In economia con il termine spese pubbliche si indicano le somme di denaro che vengono spese dallo Stato in beni pubblici finalizzati al perseguimento di fini pubblici. Si tratta delle uscite da parte dello Stato e dunque una voce fra le passività nel bilancio dello Stato. La copertura finanziaria di queste uscite avviene  tramite le entrate statali, delle qali fa parte il gettito fiscale, quella parte di ricchezza forzosamente prelevata dai contribuenti attraverso l'imposizione fiscale, secondo modalità tipiche definite dalla politica fiscale attuata dal governo in materia di contabilità nazionale e specificate all'interno della legge di bilancio e della legge finanziaria.


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Talebano, o talibano, significa studente di una scuola coranica; oggi con quel termine si indicano i fondamentalisti islamici che erano legittimi membri del governo afagnao dal 1996 al 2001. Dall'arabo, talib = studente. 
 

venerdì 28 giugno 2013

Brzezinski e la ridicola farsa del terrorismo islamico

Zbigniew Brzezinski, suggeritore fondamentale di politica estera dei vari burattini al governo federale degli USA fin dagli anni sessanta, sempre presente presso CFR, Commissione Trilaterale e Builderberg, riassume in poche battute i motivi (il movente) per i quali, secondo il suo punto di vista, era opportuno e necessario inventare una presa per il culo estera, non nuova ma alternativa alla cosiddetta "guerra fredda": il terrorismo.

Zbigniew Brzezinski, a 85 anni e passa, parla senza mezzi termini, forse perché è di origine polacca, e se ne stra-fotte di dire cose che - per un italiano medio, come per esempio il Montanelli, che è rimasto lecca-culo fino alla morte - potrebbero sembrare imbarazzanti; per esempio non ha nessuna difficoltà ad ammettere che è stato lui uno degli organizzatori delle attività di quei pecorai pachistani ed afgani che, secondo le cronache imposte dal circuito dell'informazione controllata, avrebbero organizzato quell'operazione complicatissima negli Stati Uniti d'America che prevedeva il dirottamento di 4 aerei di linea da mandare a spasso per ore sui vari spazi aerei della federazione e che è culminata con la demolizione controllata di tre torri gemelle e l'assassinio di 3000 cittadini statunitensi.

Certamente è faticoso riuscire a credere alla malizia che sta dietro alla False Flag Operation (gli incidenti gravi creati artificialmente a pretesto per mandare i giovani in guerra) della demolizione controllata delle 3 torri gemelle di New York. Però, se uno ascolta con attenzione la versione ufficiale, quella è ancora più difficile da credere; la vicenda circostanziata dai principali mezzi d'informazione internazionali è assolutamente impossibile; è talmente ridicola e grottesca che potrebbe essere stata messa assieme più per dimostrare la semplicità dei fanciulli che credono alle cretinate della stampa e della televisione che non per coprire un vero e proprio complotto ordito per facilitare i genocidi della politica estera e per giustificare l'imposizione dello Stato Totalitario Assoluto negli USA, la nazione che tutti credono essere libera, la nazione fascista per eccellenza. Fascista dopo di Roma, sì, ma prima, molto prima di Mussolini e di Hitler.

Zbigniew Brzezinski, lucido e pragmatico, a differenza dei burattini (Bush e Obama) che istruisce, non ha nessun problema a suggerire apertamente che gli USA sono e devono essere l'unica vera superpotenza globale, che devono dominare sul resto del mondo, come infatti è, e che, per fare ciò, devono inventare un pericolo esterno costante in modo da tenere sotto controllo la popolazione interna; l'espansione delle guerre e delle spese militari è necessaria per proteggersi da un pericolo inventato dagli stessi soggetti che hanno interesse all'espansione della guerra e all'aumento di fatturato dei conglomerati finanziari e industriali dell'industria bellica (che poi sono riconducibili ad alcune famiglie di capitalisti e sono sempre le stesse da almeno un secolo).

Zbigniew Brzezinski ha scritto e fatto pubblicare alcuni libri; il libro dal quale prendo le due citazioni a spiegazione della presa per il culo dell'undici settembre s'intitola:
The Grand Chessboard ed è una rottura di palle; comunque, per far pratica di lingua inglese, a chi interessa, posso prestare la mia copia personale in pdf che si può scaricare da qui: Zbigniew Brzezinski - The Grand Chessboard.

Ecco le citazioni, che ricostruiscono in due battute le sue raccomandazioni per imporre il dominio su quella parte di mondo ancora non dominata e di inventare un pericolo esterno per giustificare il genocidio alla popolazione interna.

"OLTRE L'ULTIMA SUPERPOTENZA MONDIALE
Nel lungo periodo, le politiche del mondo sono destinate a divenire sempre più congeniali per la concentrazione del potere egemonico nelle mani di un singolo Stato. E quindi, l'America non solo è la prima, e la sola, vera super-potenza mondiale, ma è molto probabile che sia anche l'ultima".
                                                        ..........................

"Inoltre, dato che l'America diviene una realtà sempre più multiculturale, può risultare più difficile costruire un consenso sulle questioni di politica estera; eccetto che nelle circostanze di una, veramente grande, diretta minaccia, diffusamente percepita, dall'esterno. Tale consenso generale (quello ottenuto sotto il timore di una minaccia continua dall'esterno) è esistito durante tutta la seconda guerra mondiale e durante la guerra fredda...."

Ora bisognava creare una minaccia nuova, rinvenibile un po' ovunque, anche da noi, per consentire a uomini armati di perquisire, snidare, controllare, spiare, deportare, torturare ed eliminare vittime innocenti, senza il bisogno di un mandato dell'autorità giudiziaria e senza il bisogno di dover sottostare a procedure costituzionali restrittive, originariamente statuite con il preciso intento di inibire le tentazioni totalitarie che sono sempre pronte ad affiorare tra le oligarchie poste in posizioni chiave del potere.

Questa minaccia è il terrorismo e non è neppure nuova come idea; è nuova rispetto ai tempi recenti, nei quali ci si limitava a considerare minaccia esterna solo quella legata a territori specifici in cui prevalessero impianti ideologici specifici, come per esempio la minaccia totalitaria dei fascismi e la minaccia della guerra nucleare con il blocco cosiddetto "comunista.

Zbigniew Brzezinski ha detto la sua, nel 1997, i burattini hanno eseguito il resto e gli organi dell'informazione controllata hanno venduto le storielle fantastiche ufficiali che sappiamo.

Vediamo alcune circostanze, poche, brevemente, che servono solo a sottolineare l'assurdità della novella ufficiale imposta dalle televisioni e dai giornali del mondo.

1) Prima dell'attacco, pare che nessuno si sia reso conto di nulla.

2) Poche ore dopo l'attacco Osama Bin Laden e la rete Al Qaeda sono individuati come i responsabili - senza uno straccio di prova - e tutti i giornalisti del mondo dipingono i pecorai afgani e pachistani come dei "l'incarnazione del male".

3) I Talebani sono andati al potere in Afghanistan grazie al sostegno militare statunitense. Metà della forza lavoro e degli equipaggiamenti talebani origina in Pakistan, dal ISI, il servizio segreto inventato dalla CIA.

4) Al Qaeda è un'invenzione delle agenzie di spionaggio statunitensi e delle loro affiliate locali e viene usata ogni volta che serve un intervento militare da parte degli Stati Uniti; era una pedina nelle mani della CIA e lo è ancora pochi mesi prima dell'attacco a New York, proprio perché è stata usata nel Kossovo.

5) Bin Laden appartiene alla CIA e tratta con la CIA ancora fino a pochi mesi prima dell'undici settembre; i dirigenti ISI vanno a trovarlo anche in ospedale, nel loro ospedale, dove è ricoverato per le sue coliche renali.

6) Bin Laden è ancora ricoverato in ospedale il 10 settembre, in Pakistan, protetto da ISI e CIA, ma comunque in posizione difficile per coordinare l'attacco.

7) L'Afghanistan confina con la Russia, l'india e l'Iran. La posizione strategica per impianti militari USA stabili e pronti alla prossima espansione è chiara.

8) Il congresso americano, come i parlamenti europei dei nostri giorni, è sempre più un teatro per le apparenze; le decisioni sono prese a porte chiuse negli uffici dell'apparato militare e di spionaggio che lavora direttamente per Wall Street.

9) La legislazione "anti-terrorismo" che si è impiantata in America e in Europa supera e annulla i vincoli e i limiti costituzionali delle nazioni e serve a consentire attitudini totalitarie da parte dei burattini incaricati della gestione del potere.

La lista potrebbe andare avanti per ore, ma il fatto sta che sulla buffonata del terrorismo e dell'attacco dell'undici settembre, è stato prodotto talmente tanto lavoro di studio da parte di specialisti che, anziché stare qui a fare reclami, forse l'unica cosa utile sarebbe quella di creare un indice per riassumere tutto o parte di quel lavoro indipendente. 





giovedì 27 giugno 2013

Destra e Sinistra: espedienti per il controllo

L'influenza Hegeliana sul pensiero moderno occidentale è sempre più evidente e però sfugge continuamente alla consapevolezza, perché il sistema della pubblica istruzione obbligatoria, basata sulla filosofia statista Hegeliana, impone con successo l'ignoranza alle masse (le quali comunque, anche se non si sa in che misura, sono già ignoranti spontaneamente e sono sempre ben liete di sposare il luogo comune più insignificante piuttosto che indagare i fatti e le verità).
(Sul processo educativo finalizzato a rincoglionire gli studenti fin da piccoli per demolire l'individualismo e renderli servitori dello Stato, ci sono due opere recenti fondamentali:

The Deliberate Dumbing Down of America, by Charlotte Thomson Iserbyt (Conscience Press, Revenna Ohio, 2001),

The Dumbing Down of America, by John Taylor Gotta.

I principi educativi sono quelli Hegeliani importati, chi ha finanziato il sistema in occidente è la famiglia Rockefeller.

L'Hegelianismo glorifica lo Stato; i portatori di quegli emblemi con teschi e ossa hanno impiantato nel resto del mondo occidentale il sistema educativo prussiano: lo Stato è supremo e l'individuo esiste solo per servire lo Stato. È la struttura dei sistemi nazisti e marxisti, l'opposto dell'impianto classico libertario, in cui lo Stato è sempre subordinato all'individuo.

La frode del bipolarismo
Il sistema bi-partitico, bi-polare, è un esempio tipico della struttura Hegeliana. È sufficiente che un piccolo gruppo d'individui influenzino allo stesso modo entrambe le fazioni contrapposte per consentire loro di controllare l'andazzo di tutto il sistema. Le masse si scornano divise in fazioni opposte, l'una attribuendo all'altra la responsabilità delle puttanate che si fanno, ciascuna parte fermamente ancorata al proprio impianto ideologico, sempre pronta a difenderlo col coltello fra i denti; entrambe le fazioni non vedono il terzo movimento, quello che le controlla entrambe, e fanno il gioco di questo potere invisibile, fino alla morte, convinte di seguire l'opinione propria.

Il lavoro fatto dal piccolo gruppo d'invisibili individui che controllano la scena consiste semplicemente nell'inventare fazioni contrapposte e nel nutrirne le differenze e lo scontro. Per fare ciò inventano impianti ideologici, come il nazismo e il comunismo, sette religiose in lotta, come cattolici e protestanti o ebrei e musulmani, e finanziano la loro propaganda (di entrambe le fazioni in lotta), il loro armamento, e infine il conflitto. Più il conflitto è esteso e più è durevole, maggiore è il vantaggio che questi piccolo gruppi ricavano.

La presa per il culo della guerra alla droga
Nell'esempio dei teschi e delle ossa, l'emblema delle bandiere dei pirati, che si trova sulle bottiglie dei veleni, il simbolo delle squadre della morte naziste durante la seconda guerra mondiale, esso è anche il simbolo dei circoli delle famiglie dei formidabili traffici di droga (Bush e Prescott negli anni 1860) internazionali che, in perfetto spirito Hegeliano, sono gli stessi che hanno introdotto la legislazione anti-droga e la cosiddetta "guerra alla droga" che è funzionale solo a far aumentare i prezzi degli stupefacenti in modo esponenziale e a controllare bene il monopolio della distribuzione. La politica ipocrita del protezionismo serve a controllare e a mantenere i prezzi della droga a livello planetario, a controllare l'offerta e a mettere milioni di fessi in carcere, mentre i grandi guadagni, in maggior parte, vanno proprio agli ipocriti (teschi e ossi) che hanno introdotto la legislazione per proibirla (Bonesman Taft, 1904). (Antony Sutton - American Secret Establishment)

Nazismo vs Comunismo
Secondo il pensiero Hegeliano, il progresso si ottiene attraverso dei conflitti artificiosi; lo scontro fra opposti determina il progresso. Se controlli gli opposti puoi dominare la natura del risultato dello scontro.
L'influenza dei "teschi e ossi" è presente nei maggiori conflitti Hegeliani. Nel caso di nazismo contro comunismo, essi erano presenti nelle posizioni decisionali predominanti (Bush, Harriman, Stimson, Lovett e altri) usando "la destra" e "la sinistra", hanno finanziato e promosso entrambi i fanatismi controllando significativamente il risultato finale.

Che fare?
Se, per un esempio, il pubblico votante fosse solo vagamente a conoscenza delle straordinarie tecnologie disponibili che potrebbero mettere a disposizione energie alternative al petrolio a bassissimo costo, forse vorrebbe forzare un cambiamento. Ma in genere non funziona così. Maggior parte della gente ha poca ostinazione,  è arrendevole, ed ha un'alta soglia di tolleranza per i misfatti dei pubblici ufficiali. Ciò che ha impiegato secoli a formarsi non si cambia in pochi anni. Il problema iniziale forse è proprio quello dell'istruzione.

ISTRUZIONE
Per eliminare il sistema Hegeliano che soffoca l'iniziativa individuale e addestra i bambini a diventare piatti servitori dello Stato (dove per Stato intendiamo l'apparato dei rappresentanti delle élite al potere, non necessariamente gli Stati nazionali), abbiamo bisogno di molta meno propaganda per la formazione e l'istruzione e più ricerca individuale creativa per l'apprendimento. Anziché desiderare maggiori investimenti, dovremmo desiderare che ne fosse stanziato molto meno. Il sistema presente è un sistema basato sul meccanismo del condizionamento operante. Ha poco a che vedere con l'istruzione, è un sistema che serve a controllare l'individuo. 

Impianto storico istituzionale
C'è una storia ufficiale che viene imposta agli ignoranti per farli restare ignoranti. Questa storia ufficiale, questo impianto storico istituzionale, è dominante nella catena alimentare dell'editoria, nei libri di testo, fra i media e sugli scaffali delle librerie e delle edicole. Dopo la prima guerra mondiale, vennero pubblicati testi scolastici che esponevano fatti tali da mettere in grave imbarazzo le istituzioni del mondo occidentale e le élite al potere che le gestivano. Per evitare il ripetersi di un evento simile, e anche per insabbiare lo scandalo dei tempi passati, nel 1946 la Fondazione Rockefeller stanziò 139 mila dollari di quel tempo perché fosse propagandata una storiografia ufficiale sugli eventi della seconda guerra mondiale. In seguito le favole della storiografia ufficiale furono tutte confezionate e distribuite  da "fonti ufficiali" prevalenti, quali: l'American Historical Association e l'American Economic Association.

Doppio gioco e depistaggio
Quando si guardano le azioni dei singoli, a prima vista ciò che si vede che essi fanno è fuorviante e superficialmente incoerente. Facciamo qualche esempio:

il burattino negro Barak Obama ha preso un premio Nobel per la pace nel 2009, mentre stava conducendo almeno due guerre aperte (anche se non dichiarate) e centinaia di altre operazioni militari non ufficiali in giro per il mondo. Anche Kissinger prese un premio Nobel per la pace nel 1973, pur essendo il personaggio più direttamente coinvolto nella strategia della totalità dei genocidi organizzati nell'ultimo secolo. Andrew Carnegie fece profitti enormi, grazie alle guerre, attraverso i suoi vasti possedimenti siderurgici; tuttavia, sotto la guida di membri di società segrete, come Daniel Coit Gilman, Carnegie fu anche un presidente entusiasta e un finanziatore attivo dell'American Peace Society. Questo pare chiaramente contraddittorio. Poteva Carnegie essere per la guerra e per la pace allo stesso tempo? La Lega per la Pace, fondata da altri membri di società segrete, come William H. Taft e Theodore Marburg, promuoveva la pace, attivamente. E però, altrettanto attivamente, spingeva per la partecipazione attiva degli Stati Uniti alla prima guerra mondiale. Era una Lega per la pace e una lega per la guerra allo stesso tempo?

1) Le banche dei nazisti e dei comunisti
Nel 1920, W. Averell Harriman fu il primo sostenitore dei comunisti sovietici, assistendoli finanziariamente e diplomaticamente, in un periodo in cui tali aiuti andavano contro le statuizioni del dipartimento di stato. Harriman era uno dei soci della RUSKOMBANK, la prima banca commerciale sovietica. E Max May,  vicepresidente di GUARANTY TRUST, controllata dai Harriman e Morgan, diventò vicepresidente di RUSKOMBANK, incaricato degli affari esteri. Un banchiere americano, sotto la guida di un membro di società segrete, aveva una posizione chiave in una banca sovietica. Ma vediamo pure che Averell Harriman, suo fratello Roland e altri membri di società segrete, come James e Knight Wolley, attraverso la UNION BANK, nella quale avevano interessi di maggioranza, erano i principali sostenitori finanziari di Adolf Hitler

Queste apparenti contraddizioni in realtà sono perfettamente coerenti, perché gli ordini hegeliani espressi in segreto da alcuni personaggi selezionati delle élite al potere (che poi si ritrovano come collante la partecipazione a società segrete di tipo politico ed esoterico) sono superiori allo scontro fra le frazioni contrapposte; e lo scopo è proprio quello di ottenere uno scontro dal quale si ha una sintesi, il "progresso" verso un mutamento dell'ordine sociale. Ma diciamo pure che, se pure non si ottiene la sintesi Hegeliana del profondo mutamento sociale, attraverso il conflitto, quantomeno si arricchiscono ulteriormente, a dismisura, impoverendo ulteriormente e dove possono, distruggendo le classi più basse della loro.

La seconda guerra mondiale ha prodotto 75 milioni di morti ammazzati in tutto il mondo. Il comunismo in Russia ha prodotto circa 50-60 milioni di morti ammazzati. Il comunismo cinese ha prodotto 60-70 milioni di morti fra ammazzati e morti per le ricorrenti carestie (anche queste, volute).

Destra e sinistra sono strumenti artificiali per produrre un cambiamento attraverso il conflitto.
E ciò dovrebbe produrre urla di angoscia intellettuale, che si sia in presenza di nazismo tanto quanto se si sia in presenza di marxismo; e invece gli intellettuali continuano a inseguire le loro illusioni teoriche su testi marxiani (che non hanno mai letto), o maoisti (che non hanno mai visto), o castristi, o cheguevaristi (Che Guevara, presidente della banca centrale di Cuba), o neo nazisti....l'impianto ideologico è comune, i trattati sono elaborazioni di padri gesuiti che, senza nemmeno fare tanto sforzo, ripescano da encicliche papali e da scritti di loro predecessori, come Tommaso d'Aquino. Castro, Hitler e Marx erano tutti stati sotto l'influenza sinistra dei padri gesuiti, espertissimi di doppio gioco, esoterismo, magia nera e arte del depistaggio; questo per quanto riguarda la loro istruzione ideologica; per quello che riguarda la loro ascesa al potere, essa è tutta determinata dalla propaganda finanziata da alcuni capitalisti di Wall Street.

Non sono né gli Stati né i cittadini a trarre vantaggio dalle guerre

Il processo dialettico non origina con Marx, come dicono i marxisti che non conoscono la storia; esso nasce con Fichte e Hegel nel tardo diciottesimo secolo in Germania. Nel processo dialettico uno scontro fra opponenti conduce ad una sintesi. Nel sistema Hegeliano il conflitto è essenziale, ma lo è anche per i conglomerati dell'industria degli armamenti e per i cartelli bancari che li finanziano. Gli Stati spendono per gli armamenti e fanno le guerre; ma in verità spendono solo, s'indebitano continuamente verso soggetti privati e non guadagnano nulla. Quando si dice che, per esempio, gli imperialisti americani invadono il Medio Oriente per il petrolio, si dice una cosa imprecisa. Sono gli Stati che spendono per la guerra, sì, che mandano i soldati a uccidere e a morire, sì, che bombardano, sì, che invadono, sì; ma tutte queste operazioni sono costose, per gli Stati e gli Stati non ne cavano alcun beneficio. Naturalmente nemmeno i cittadini degli stati invasori ne cavano beneficio, salvo il fatto che è meglio bombardare che essere bombardati. Quelli che lavorano per conto degli Stati, i burattini al governo, non lavorano nell'interesse dei loro Stati; essi lavorano per il vantaggio d'altri. Né il governo USA, né i cittadini USA traggono alcun beneficio dall'appropriazione, indebita, di territori in Medio Oriente e dal genocidio delle popolazioni arabe. Chi ne trae vantaggio sono alcuni soggetti sopra le parti che non sono direttamente coinvolte nelle operazioni (cioè non vengono bombardati e non bombardano) ma che producono:

1) impianti ideologici per creare la domanda di armamenti (tensione = pericolo = corsa agli armamenti),

2) offerta di armamenti (produzione),

3) finanziamenti per gli armamenti

4) ricostruzione e ripresa della giostra viziosa.

Il progetto di Stato supremo
Oltre al conflitto, nel sistema Hegeliano, è necessario anche l'assolutismo dello Stato. Lo Stato richiede completa obbedienza e sottomissione da parte del cittadino dominato. L'individuo non esiste in quanto tale ma solo perché parte di un sistema organico, per svolgere un ruolo d'ingranaggio nelle operazioni dello Stato. L'individuo trova "libertà" solo nell'obbedienza allo Stato. E chi è lo Stato? Ovviamente è un ente comandato da un ristretto gruppo delle élite privilegiate economicamente che si eleva al comando supremo, anche se usa, per il lavoro esecutivo, degli amministratori delegati, dei presidenti, dei capi di stato, dei funzionari, dei burocrati, dei "tecnici", che poi si prendono le colpe degli sbagli. Fichte, Hegel e Goethe erano massoni dell'ordine dei cosiddetti "illuminati", tutti ispirati a Lucifero. Gli illuminati adottano inoltre il principio ispiratore  dell'ordine dei gesuiti, secondo il quale "il fine giustifica i mezzi".

Non c'era libertà nel regime di Hitler (che ha eliminato due milioni e mezzo d'intellettuali fra i suoi cittadini tedeschi, oltre al resto che ha fatto), non c'è libertà nei regimi marxisti e non ce ne sarà nel nuovo ordine sociale (come si vede in principio nell'Europa attuale e negli USA) se ce ne sarà uno.

lunedì 24 giugno 2013

Dell’irresistibile e fenomenale perfidia di Google e Facebook

Della perversione di Google e Facebook. Chi ha finanziato Google e Facebook. DARPA, IQT, CIA, le agenzie di spionaggio statunitensi. I motori di ricerca alternativi a Google

Cosa fa Google Google è il motore di ricerca automatico più potente del mondo. Miliardi di creature umane lo usano quotidianamente. Gli altri motori di ricerca, sia automatici che non, in sostanza pescano tutto quello che possono pescare da Google e a Google si uniformano. Google domina la rete internet e ne detta le regole. Il mancato rispetto delle direttive di Google può determinare, per esempio, la scomparsa di un sito web dalla rete; non la sua scomparsa fisica, semplicemente l’inibizione della sua visibilità. Chi dalla rete trae guadagno, chi svolge attività commerciali in rete e chi attraverso la rete pubblicizza la sua attività economica è obbligato a sottostare alle linee guida Google (ai termini di servizio e alle cosiddette “Norme sulla qualità” o “istruzioni sulla qualità” o ai “suggerimenti su come ricorrere a un SEO se non vuoi occupartene di persona“), dell’azienda che ha il monopolio dei servizi d’indicizzazione in rete.


È vero che offre servizi utili e che molti guadagnano grazie a Google ed è proprio questa la caratteristica ingannevole dello spionaggio del dopoguerra. Gli individui rinunciano gradualmente alle proprie libertà in cambio di cibi grassi, droghe e comodità. Alcuni esempi concreti di queste comodità, che rosicano progressivamente gli spazi d’autonomia possibile degli individui, sono: Google, Facebook, Twitter, la televisione tutta, i telefoni radiomobili, le carte di credito, i sistemi di navigazione GPS, la carta stampata, la scuola obbligatoria. Nel 1997 Larry Page e Sergey Brin svilupparono un algoritmo matematico che avrebbe dovuto indicizzare i siti web in base alla rilevanza dei loro contenuti e in base alla loro popolarità in rete; tale algoritmo è stato chiamato “Page Rank“. Oggi, dato il monopolio di Google sulla rete internet, e poiché i suoi ottimi servizi d’indicizzazione e di ricerca automatica sono gratuiti e spediti, è logico che i profitti di Google, derivanti dalla vendita di servizi pubblicitari, sono eccezionali. Ma Google non vive solo per fare pubblicità e guadagnare sulla pubblicità.

gmail ti legge la posta
Le informazioni commerciali e personali presenti in rete sono accessibili a chiunque sia in controllo di Google. Google le immagazzina in giganti database (con macchine e programmi che sono all’avanguardia della tecnologia informatica); gmail offre diversi GB di spazio per l’immagazzinamento dei dati degli utenti, e sono gratuiti. Tutte la corrispondenza in arrivo e in partenza di tutti gli utenti di gmail in tutto il mondo, viene quotidianamente scansita e immagazzinata. Google raccoglie i dati personali e le informazioni degli utenti anche in altro modo; installando cookies nei browser dei loro computer e imponendo la declinazione del maggior numero d’informazioni personali possibile sul “account” dell’utilizzatore o del sito web; la ragione tecnica è quella di fornire messaggi pubblicitari che abbiano contenuti pertinenti a quelli del testo che si legge.

(Chi utilizza gmail può verificare l’istantanea – e illegale – lettura della propria corrispondenza in ogni momento; basta guardare i messaggi pubblicitari che compaiono ai lati della mail, o in alto sulla pagina; vedrà che sono tutti “in tema” con il contenuto della lettera – email – che sta leggendo; per restituire messaggi rilevanti con l’oggetto della comunicazione, google deve leggere sistematicamente la corrispondenza).

Cosa fa Facebook Google ha il monopolio della ricerca automatica, Facebook ha il monopolio delle relazioni digitali. Non ci sono possibilità realistiche di orientare la scelta su di un “provider” alternativo; gli utenti sono stati drenati dai vari “social network” al “social network” di monopolio. Gli allocchi ci piovono dentro tutti, perché nella rete di Facebook ci sono già tutti i loro parenti, amici e conoscenti.
E, con tutti quegli amici, com’è che sono così soli?
La missione di Facebook si sintetizza nella conversazione fra Mark Zuckerberg e un suo amico quando, nel 2004, il suo database veniva lanciato in rete:

- “…….Sì, se mai ti dovesse servire qualche informazione su qualcuno di Harvard, chiedi a me. Ho più di 4000 email, fotografie, indirizzi, SNS….” – “Cosa? E come le hai avute?” – “La gente, semplicemente, s’iscrive e me li lascia. Non so perché si fidano di me, imbecilli cazzoni”.

Le condizioni d’uso di Facebook impongono la declinazione dei dati personali. Facebook promuove il malcostume del delatore, tanto deprecato anche fra gli scellerati. È facile iscriversi ma è molto difficile cancellare la propria iscrizione, con l’aggravante che Facebook si tiene tutte le fotografie, la cronologia degli eventi, dei viaggi, dei luoghi visitati, dei commenti pubblicati, delle amicizie schedate, delle relazioni clandestine eccetera, anche dopo che sono state cancellate e che il conto è stato chiuso. Il nucleo fondamentale dell’attività commerciale di Facebook consiste nel vendere dati personali sensibili alle aziende a scopo propagandistico e pubblicitario.

La raccolta dei dati biometrici degli utenti e il Face Recognition Tool
Facebook rifiuta di consegnare copia di parte dei dati personali degli utenti che ne facciano richiesta adducendo che ciò è per tutelare le loro modalità operative di marketing. Il gruppo austriaco denominato Europe versus Facebook ha attivato più di 22 vertenze sulle pratiche scorrette di Facebook e, fra le più scandalose, ha ottenuto la censura del famigerato “Face Recognition Tool“, per la raccolta surrettizia dei dati biometrici degli utenti, fotografati e puntati dai “tag” a loro insaputa. Facebook ha la capacità di tracciare l’attività dei suoi utenti anche quando non sono connessi con i loro “account”; ma traccia anche gli utenti che non sono iscritti e che vedono il “like button”. Facebook usa le foto e le immagini degli utenti (senza pagare loro i diritti d’immagine) per pubblicizzare Coca Cola, Starbucks e Levis con il “like button“.

Come sono nati, cioè con quali finanze, Google e Facebook?
Prendere la pillola, farsi iniettare un vaccino, drogarsi o abbandonarsi all’ipnosi televisiva per sentirsi meglio, per superare la rabbia e l’ansietà, e accettare tutte le cose inaccettabili che appaiono impossibili da cambiare, per superare la propria umanità, il proprio umano istinto di conservazione, significa inibire la volontà di sopravvivenza. Abbiamo bevuto tutti le favole di quegli studenti universitari che, come per miracolo, hanno inventato sistemi per la comunicazione digitale e sono diventati miliardari, giovanissimi, semplicemente per aver perso tempo cazzeggiando con il computer nelle ore di studio. Poi ci siamo bevuti anche la storia dei motori di ricerca automatici, tra i quali, spontaneamente, per eletta e coordinata volontà degli utenti, Google doveva essere emerso come il più popolare, in virtù della sua straordinaria utilità. Anche la leggenda di YouTube (che appartiene a Google) fa riferimento a giovani studenti scioperati che per intervento divino, un po’ come la novella di Bill Gates che tentava maldestramente di riparare tastiere di computer nel suo garage, sono divenuti miliardari. Anche queste novelle, sono opere di fantasia. 


Son balle.

1) DARPA
Per decenni, il Defense Advanced Research Projects Agency, o DARPA, è stato l’ente governativo statunitense che ha avuto il compito di condurre la ricerca avanzata, con altissimo profitto, in ambito di comunicazione digitale. DARPA ha sviluppato il primo pacchetto operativo al mondo per la comunicazione di rete che alla fine è diventato il nucleo della rete internet. Quindi il progetto di comunicazione di rete è nato dal lavoro di un’organizzazione militare e poi, come tutti abbiamo creduto, si è sviluppato rapidamente diventando ciò che è oggi; una rete che 

 "non appartiene a nessuno",

 che si sviluppa con una conformazione “stellare”, così articolata e intricata che 

"nessuno riesce a controllarla"

E, perciò, internet


"non appartiene a nessuno..."

Tutte balle. E da qui nasce la costruzione ideologica del primo mezzo di comunicazione di massa veramente libero; libero perché non "è controllato da nessuno e nessuno ne è proprietario"; libero perché, in esso, chiunque può diventare editore di sé stesso e pubblicare, liberamente, tutto il suo pensiero senza dover elemosinare presso un altro editore, senza dare in contropartita capitale, senza mettere necessariamente in piazza i suoi dati sensibili e, volendo, persino in forma “anonima”. 

Altre frottole.

La tecnologia è sottomessa agli interessi della guerra.
La tecnologia e stata realizzata da militari con i coltelli affilati; anche volendo ammettere che essi non hanno avuto la competenza tecnica per far sviluppare ed evolvere la rete come essa oggi è, i miliziani, proprietà delle corporazioni multinazionali, hanno tenuto i coltelli dalle lame lunghe sempre più affilati e possono controllare il sistema, o interromperlo, in qualunque momento. Far chiudere un giornale è cosa assai più complessa che interrompere il flusso d’informazioni digitali in rete. Basta un calo di corrente, un cavo tranciato per sbaglio o un embargo petrolifero e tutto scompare in un paio di secondi.


Chi ha finanziato Google, Microsoft e Facebook?
Per la parte di capitale pubblico investito in aziende private che hanno fatto ricerca tecnologica avanzata non c’è mai stata chiarezza. La spesa pubblica si è fusa con quella privata e gli agenti del governo si sono spesso trovati come dipendenti di queste imprese dedicate alla ricerca scientifica, o viceversa, i loro scienziati si sono ritrovati ad essere stipendiati dalle agenzie dei servizi segreti, strapagati con denaro dei contribuenti, le quali comunque lavoravano per enti privati sovranazionali e sono tutt’ora comandate da famiglie di privati extra-nazionali. Dopo la drammatica messa in scena del 2001, alle già numerose comunità di spionaggio statunitensi si è aggiunta quella dello IARPA ( Intelligence Advanced Research Projects Agency) per fare più o meno quello che faceva prima DARPA. Quindi i reparti dedicati alla rete sono più o meno gli stessi.


2) IQT, o In-Q-Tel

Un paio d’anni prima, però, nel 1999, l’agenzia di spionaggio denominata CIA ha fondato, cioè vi ha infuso del denaro proveniente dalle casse dello stato, una società di capitali, senza scopo dichiarato di lucro, con il preciso ed esplicito obiettivo di fornire tecnologie avanzate alle agenzie di spionaggio statunitensi (dette, assai impropriamente, di “intelligence“). La società si chiama In-Q-Tel e, dando un’occhiata più sotto ai componenti il suo consiglio di amministrazione, non v’è dubbio che i vecchi gestori della tecnologia digitale sono ancora più che attivi e presenti e che i loro scopi, dato che sono agenzie di spionaggio,  hanno tutti a che fare con la sorveglianza, il monitoraggio e il controllo di persone, proprietà, aziende e flussi di denaro.

Nel 2005 il New York times ha pubblicato un articolo, ripreso e spiegato meglio poi qui, sulle intercettazioni illegali del NSA, tutte prive di mandato da parte dell’autorità giudiziaria, iniziate perlomeno dal 2001, che monitoravano le conversazioni private dei cittadini statunitensi in violazione del quarto emendamento.

Nel 2006 è stato rivelato che AT&T ha dato completo e libero accesso, agli “intercettatori” del NSA (National Security Agency) , al traffico internet dei suoi clienti e che le agenzie di spionaggio americane hanno frugato illegalmente risme straordinarie di dati commerciali e personali. La tecnologia utilizzata per l’estrazione fraudolenta delle informazioni, installata nei “back door” del NSA, (Narus STA 6400) si presenta come un potentissimo mezzo d’intercettazione, capace di fare archivi di “qualunque cosa passi attraverso un protocollo internet”; la tecnologia è stata fornita da una società i cui soci sono stati finanziati da IQT e i responsabili marketing di Narus ne andavano fierissimi.

Sempre nel 2006, News21 ha pubblicato un rapporto a proposito di un investimento di IQT in CallMiner, un’impresa dedita allo sviluppo di tecnologie per la trasformazione di conversazioni telefoniche registrate in database adattabile all’attingimento di motori di ricerca automatici.

Nel 2009, il Telegraph, ha riportato il caso di un altro investimento di IQT in un’altra azienda di estrazione ed elaborazione dei fatti degli altri. Si tratta di VISIBLE (Social Media Monitoring, Analytics and Engagement – Visible), specializzata nella produzione di software che elaborano “cosa dice la gente in social media come YouTube, Twitter, Flickr e Amazon. La tecnologia è in grado di tracciare le comunicazioni in tempo reale, rilevare tendenze e orientamenti e persino rilevare stati d’animo prevalenti in rapporto a determinati eventi o circostanze. Nel settembre del 2011, la Federal Reserve ha pubblicato negli Stati Uniti una richiesta d’offerta, essendo proprio alla ricerca di questa tecnologia capace di monitorare gli “stati d’animo” (“sentiments”) espressi dalle persone a proposito di fatti, atti o eventi specifici. Questi sono solo degli esempi di chi fa cosa con questi sistemi. Ma i due nomi più strettamente e più frequentemente collegati a IQT sono Google e Facebook.
 
3) FACEBOOK & GOOGLE

Google è un laboratorio di ricerca per i miliziani dai coltelli affilati. Come Microsoft, fin dal principio, è stata costituita con capitali provenienti dalle casse dello stato USA, invasi attraverso agenzie, associazioni, società private e servizi segreti. Entrambi i gruppi appartengono, indirettamente, al conglomerato militare che non è apparato di Stato se non in termini formali, dato che serve gli interessi di élite e famiglie private. Formalmente, il governo non può gestire grandi aziende o corporazioni; perciò lo fa attraverso società parzialmente controllate, controllate in senso formale da enti di stato, finanziate con capitale pubblico, ma gestite di fatto da enti privati sovra-nazionali.

Facebook ha ricevuto 12,7 milioni di dollari USA in conferimento di capitale contante da Accel, il cui direttore, James Breyer, fa parte del suo consiglio di amministrazione. Questo tizio era stato già presidente del National Venture Capital Association, nel cui CdA troviamo Gilman Louie, che a quel tempo era anche Amministratore delegato di In-Q-Tel. La connessione è indiretta ma non per questo meno inquietante. Facebook ha una storia lunghissima di violazioni della privacy dei suoi utenti ed è partecipata da una società di capitali gestita ufficialmente da una delle agenzie di spionaggio statunitensi: la CIA (central “intelligence” agency). Il collegamento di Google con In-Q-Tel (che gestisce anche Gainspan) è più diretto, anche se ufficialmente negato.

Nel 2006 l’ex funzionario della CIA Robert David Steele ha dichiarato al Homeland Security Today che Google ha percepito finanziamenti e direttive da elementi della comunità di “intelligence” (eufemismo che sta per attività di spionaggio), tra i quali l’Office of Research and Development della CIA, In-Q-Tel, oltre al NSA e ai servizi segreti militari.

Nel 2005 In-Q-Tel ha venduto più di 5000 azioni Google del suo pacchetto. C’è il sospetto diffuso che quelle azioni derivassero dagli investimenti di In-Q-Tel in Keyhole Inc. (quella che ha realizzato la tecnologia di visualizzazione tridimensionale della terra, oggi nucleo di Google Earth) che è stata poi acquistata da Google.

Nel 2010 Google ha annunciato pubblicamente che stava lavorando assieme alla NSA (National Security Agency) per garantire il flusso delle proprie risorse.

Nello stesso anno Wired ha riportato che In-Q-Tel e Google avevano versato congiuntamente capitali per finanziare Recorded Future Inc., un motore di ricerca temporale che analizza decine di migliaia di risorse web per elaborare eventi e tendenze di mercato. In-Q-Tel ha interessi in giganti della rete internet come Facebook e Google oltre che in tecnologia avanzata per l’estrazione e l’elaborazione di dati e informazioni. Non si può pensare che sia casuale, come non è né casuale né spontaneo il successo straordinario dei due fenomeni commerciali di Facebook e di Google.

Ma la ricerca e sviluppo di In-Q-Tel non si limita all’analisi del traffico in rete; ha a che fare con la ricerca e la raccolta d’informazioni finalizzata all’identificazione di persone e cose per il loro condizionamento e controllo. Le sue aree principali d’interesse sono definite come: “Information and Communication Technologies” e “Physical and Biological Technologies” e cioè: determinazione di singoli tratti umani ai fini dell’identificazione, monitoraggio e autenticazione di individui ed oggetti, nano-tecnologie e bio-tecnologie applicate alla classificazione dei tratti individuali (“physiological intelligence“), con rilevatori di singola molecola, piattaforme per somministrazione di farmaci, sensori in grado di stabilire la provenienza di una persona, e con quali sostanze sia entrata in contatto, attraverso la gestione di “biomarcatori“, come composti di tracce nel respiro o campioni di pelle.

Sapevamo bene di già che Google ci leggesse la posta elettronica e ora sappiamo anche perché. Google seleziona quale sito web deve risultare e in che posizione (SERP) nella rete web internazionale, Google riceve tutti i parametri di tutti i siti pubblicati in rete (i quali fanno il loro massimo per passare il maggior numero possibile d’informazioni proprie a Google con lo scopo di ottenere visibilità). Google ha il monitoraggio di tutte le informazioni commerciali che vengono pubblicate nel mondo. Google ha il monitoraggio di tutta la posta elettronica scambiata con gmail e di tutte le informazioni tecniche che cava dalla pedissequa analisi che i suoi robot-spider fanno su ogni sito web.

Prima pensavamo che fosse solo un pretesto per inserire, nei contorni delle pagine, annunci pubblicitari che fossero pertinenti al testo della lettera ricevuta o del contenuto del sito web pubblicato. Oggi sappiamo che si tratta ancora di finalità commerciali, ma più sofisticate. Del resto le agenzie e gli enti di stato come CIA, NSA e altri – e questo vale anche per gli enti di stato Italiani ed europei – sono definiti “pubblici” perché spendono denaro dei contribuenti. In realtà appartengono a colossi finanziari ed analizzano finanza, mercati, tendenze e dati personali di tutti i consumatori del pianeta, per conto di questi colossi. Sempre per loro conto, oltre ad analizzare e raccogliere dati, spiando ovunque e chiunque, organizzano movimenti di piazza, sommosse, insurrezioni e anche colpi di stato in vari paesi, (Vedi la recente questione Egiziana in cui Google addirittura si vanta di aver avuto un ruolo decisivo nel rovesciare il governo) a seconda di dove riescano ad individuare focolai di violenza da sfruttare e benefici da incassare. Non lavorano per i governi in modo sostanziale, non sono animati da principii patriottici o ideologici. Sono semplicemente fusi con le corporazioni, con Wall Street, con l’industria bellica e la tecnologia prevalente in ambito informatico. Chi era quello sprovveduto che raccontava in video la novella dei due studenti scioperati che si erano messi a fare un esperimento di data-base e che hanno inventato questo miracolo? E, se oggi dovessimo aprire gli occhi e renderci conto del fatto che la popolarità di Google e Facebook non è affatto naturale e spontanea, che è piuttosto il frutto di una precisa operazione di marketing finanziata con milioni di dollari, cosa ci cambierebbe? Se comprendessimo che sono funzionari-spie, stipendiati dalle agenzie di spionaggio, cosa ci cambierebbe? Sappiamo già che i politici, i partiti politici e le agenzie governative non lavorano nell’interesse della comunità; sapevamo già che finanziano le loro operazioni usando denaro dei contribuenti per garantirsi la sopravvivenza nel cortiletto del potere. Lavorano anch’essi per entità sovra-nazionali, private, che controllano il mondo nell’interesse del benessere di poche famiglie, le élite al potere.

Oggi possiamo imparare che anche le agenzie di spionaggio, i servizi segreti, la NATO, le Nazioni Unite, il WTO, il WHO, sono tutte entità controllate dalle stesse famiglie; e cosa ci cambia? Possiamo imparare che tutti i direttori della CIA, per esempio, erano in precedenza avvocati di Wall Street e che i vertici della NATO appartengono, come loro, al CFR; e cosa ci cambia? Probabilmente non cambia nulla e non cambierà nulla; le élite al potere sfruttano la credulità popolare da migliaia di anni e, data l’imbecillità del più gran numero d’individui, pare che non esista altro modo per comunicare che la propaganda. Tuttavia, non possiamo far finta che tutto sia normale e che il mondo sia libero, così come lo vedono le capre, che non distinguono fra l’illusione di essere liberi e il gravoso onere d’essere liberi o parzialmente liberi.

Per essere liberi bisogna fare uno sforzo, lo sforzo di uscire dalla convenienza delle proprie costruzioni ideologiche e dei riti ai quali si è avvezzi, dalla convenienza di Google, di Facebook, delle carte di credito, della televisione, dei giornali e dei telefoni radiomobili. Sono tutte convenienze che, sommate, inibiscono la libertà dell’individuo, la oltraggiano e ottenebrano la già povera intelligenza umana. Per tentare d’essere liberi bisogna fare lo sforzo di uscire dalla propria pazzia e prendere coscienza di un fatto semplicissimo, innanzitutto: tutti gli atti di monitoraggio, e di spionaggio, di sorveglianza, che controllano il traffico in rete, classificano in modo ordinato l’attività economica, religiosa, politica, affettiva e ricreativa, degli individui, e delle imprese del pianeta in banche dati estere sono atti illegali in Italia, in Europa, e nella maggior parte delle giurisdizioni del pianeta. Leggere la corrispondenza delle persone che non sono sotto sorveglianza stabilita con ordine preciso dell’autorità giudiziaria, nei limiti estremi imposti dalla legge, è illegale. (Costituzione, Art. 15: La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili).
Per aggirare il monopolio di Google, evitando Yahoo o Bing che provengono da altri incubi analoghi, per navigare la rete in modalità “anonima” e senza farsi installare pezzi di software che spiano l’attività umana in rete, ecco alcune alternative:

MOTORI DI RICERCA https://startpage.com/ http://www.dogpile.com/ http://www.yandex.com/

BROWSER DI NAVIGAZIONE ANONIMA https://www.torproject.org
Sarebbe cosa buona e giusta se giungessero qui altri suggerimenti.

Sugli organi dirigenti delle agenzie di spionaggio, che sono sostanzialmente analisti finanziari, manipolatori di borse valori, gestori di banche centrali (e non 007) vedi:
Michael C. Ruppert Crossing the rubicon – the decline of the american empire and the end of the age of oil
Sul chi li controlla, vedi per esempio:
Gary H. Kah
En Route to Global Occupation – A High Ranking Government Liaison Exposes the Secret Agenda for World Unification.

Altre risorse:
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI  IQT (IN-Q-TEL)
ALEX JONES – THE FALL OF THE REPUBLIC
ALEX JONES – The OBAMA DECEPTION

BOARD OF TRUSTEES In -Q-Tel
Michael M. Crow
Chairman of the Board of In-Q-Tel; President of Arizona State University

James Barksdale
President and CEO of Barksdale Management Corporation

Peter Barris
Managing General Partner, New Enterprise Associates (NEA)

Charles G. Boyd
Former President and CEO of Business Executives for National Security (BENS)

Howard Cox
Partner, Greylock Venture Capital

Christopher Darby
President and CEO of In-Q-Tel

David E. Jeremiah
Chairman of Wackenhut Services Inc. (WSI) Board of Directors

Anita K. Jones
Professor Emeritus of Computer Science at the University of Virginia

A.B. “Buzzy” Krongard
Former Executive Director of the Central Intelligence Agency

Jami Miscik
Vice Chairman and President of Kissinger Associates

Elisabeth Paté-Cornell
Chair of the Department of Management Science and Engineering at Stanford University

Ted Schlein
Managing Partner at Kleiner Perkins Caufield Byers

Charles M. Vest
President Emeritus of Massachusetts Institute of Technology

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