sabato 26 ottobre 2013

Transazioni bancarie non statunitensi: il monitoraggio

Monitoraggio statunitense delle transazioni bancarie non statunitensi   


La smussatura delle banche estere
Il sistema del monitoraggio delle transazioni bancarie è un fattore importante nell'asprissima competizione fra banche europee e banche statunitensi.

Ogni impresa bancaria accusata di collaborare con l'Iran, negli ultimi anni, è inglese oppure olandese. Nel giugno 2012, la banca olandese ING ammette di aver trasgredito l'imposizione delle sanzioni statunitensi all'Iran (secondo taluni rapporti anche quelle di Cuba) e accetta di pagare la sanzione di 600 milioni di dollari alle autorità statunitensi.

La banca britannica Barclays PLC
accetta, a sua volta, di pagare sanzioni per 453 milioni di dollari in seguito ad una indagine delle autorità statunitensi e britanniche che pare mettere in luce operazioni di riciclaggio.

Nell'estate del 2012 il senato degli Stati Uniti d'America carica la holding inglese HSBC che, secondo le agenzie di spionaggio statunitensi, condurrebbe operazioni in Messico per conto di presunti trafficanti di droga. La banca viene anche accusata di aver infranto le sanzioni imposte all'Iran. A dicembre del 2012 la HSBC dichiara di essere pronta a pagare una multa alle autorità statunitensi che totalizza 1.92 miliardi di dollari.

Sempre nel 2012, lo scandalo della manipolazione del "Libor interbank lending rate" raggiunge il suo apice. Banche americane e banche inglesi hanno manipolato quel tasso per un certo numero di anni, e hanno indebitamente accumulato altri profitti grazie agli effetti di tale manipolazione. L'indagine inizia nel 2008 e coinvolge Barclays, Royal Bank of Scotland, Lloyds Banking Group, Citigroup, HSBC, UBS,  Deutsche bank e altre grandi banche meno importanti. La UBS dichiara che solo per la manipolazione del "Libor rate", paga la sanzione di 1.5 miliardi di dollari.

Nessun commento:

Posta un commento